Perché un giudice rompe il pennino della penna dopo aver emesso una condanna a morte?


Migliore risposta

I giudici indiani hanno seguito lusanza di rompere il pennino delle loro penne dopo condannare a morte un detenuto dai tempi del Raj britannico.

Ecco i motivi per cui questa pratica continua nelle nostre aule di tribunale anche oggi:

1. La pratica simboleggia la convinzione che una penna che viene utilizzata per togliere la vita a una persona non debba essere mai più usata per altri scopi. In altre parole, la penna ha “assaggiato il sangue” e quindi deve essere rotta in modo che non prenda unaltra vita.

2. Inoltre, dopo che il giudice ha emesso la condanna a morte, non ha il potere di rivedere o revocare il suo ordine. Quindi, una volta che la sentenza è stata emessa e la firma del giudice inchiostrata, anche il pennino è rotto, simbolo del fatto che il giudice non può annullare o riscrivere il giudizio se ha un ripensamento.

3. Alcuni sono anche del parere che i giudici semplicemente eliminino la penna “contaminata” (avendo ordinato la morte di una persona) come un modo per prendere le distanze dal giudizio e dalla colpa della stessa.

Nel mondo, 56 paesi mantengono ancora la pratica della pena capitale e 103 paesi hanno abolito la pratica de jure per tutti i crimini, mentre 6 lhanno abolita per crimini ordinari.

Risposta

La pena di morte non è una regola della politica di condanna, ma è uneccezione alla stessa e le condanne a morte vengono emesse solo nei casi più rari .

Solo dopo aver riflettuto in larga misura su età, background, reddito familiare, numero di persone a carico, possibilità di riabilitazione e miglioramento, depravazione del crimine e minaccia alla società che lautore del reato potrebbe imporre , il giudice emette una condanna a morte per un delinquente.

Quindi, considerando un approccio umanista, t La magistratura fa del suo meglio per non emettere condanne a morte poiché si suppone che le leggi creino una deterrenza e non unorrore per le leggi nella società assegnando qualsiasi tipo di punizione.

Pertanto, ogni volta che un giudice emette una condanna a morte, rompe il pennino della sua penna:

  • per esprimere le sue compulsioni a emettere condanne a morte, nelle circostanze impellenti; e
  • per garantire che nessuno commetta mai reati così atroci che invitano lautore del reato a un tale stigma sociale.

Grazie per A2A. Spero di aver soddisfatto la tua richiesta!

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