La migliore risposta
Nessuno lo sa. I sauditi non lo dicono e le loro stime potrebbero non essere nemmeno corrette. Affermano di avere circa 70 anni di petrolio rimanenti, ma lo hanno affermato anche circa 10 anni fa.
Ci sono voci insistenti secondo cui devono ricorrere a tecniche di recupero aggressive per mantenere alto il loro tasso di produzione, se vero, sarebbe un segno che i loro giorni di petrolio facili sono finiti per sempre.
Non sembrano essere in grado di aumentare la produzione tanto quanto prima quando vogliono esercitare il controllo (verso il basso) il prezzo del petrolio, ma forse non vogliono che il prezzo del petrolio scenda (i sauditi non hanno più i soldi per sopravvivere a lungo ai bassi prezzi del petrolio – le loro spese governative sono ora così alte che hanno bisogno di un prezzo elevato del petrolio per evitare di spendere le proprie riserve).
Le ipotesi pragmatiche potrebbero essere che la produzione ai tassi attuali ha altri 20 anni circa in Arabia Saudita, con una produzione in calo (ma ancora ampia su scala globale) per altri 20 anni dopo. . Potrebbero finire per essere lultimo produttore di petrolio significativo dopo che tutti gli altri si saranno esauriti, ma non sarà agli alti tassi di oggi e anche i loro guadagni totali potrebbero non essere così alti. Se il petrolio diventa raro e costoso, le persone cercheranno alternative più velocemente. Allora potrebbe essere costoso, ma i volumi di vendita saranno bassi, quindi le entrate totali saranno basse.
Risposta
Mentre la rivoluzione verde continua a diffondersi in tutto il mondo nei prossimi decenni, la produzione di petrolio diventerà sempre meno redditizia. Intorno al 2050, la produzione di petrolio non sarà più redditizia per la maggior parte delle nazioni e entro il 2100 le riserve in Medio Oriente saranno esaurite. Ma lArabia Saudita ha un piano in tal senso.
Sembra esserci una sorta di mito pervasivo secondo cui le economie basate sul petrolio di oggi non si rendono conto che il petrolio non può durare per sempre. Pertanto, una volta che il mercato del petrolio crollerà, tutte queste nazioni moriranno insieme ad esso. Ovviamente questo non è vero. Ognuna di queste nazioni, dallAngola allArabia Saudita, sta già facendo passi da gigante per diversificare. Il programma Vision 2030, guidato dal cosiddetto principe “liberale” Mohammad bin Salman (che in realtà significa solo che è a pochi passi a sinistra degli ayatollah), darà impulso a settori come il turismo e i beni di consumo. Si spera che questo porterà lArabia Saudita a spostare le proprie norme sociali dal XV secolo al XIX.
In conclusione, la fine del petrolio in Arabia Saudita e in tutte le economie basate sul petrolio sarà solo una piccolo intoppo poiché le loro economie si diversificano, principalmente in nome della conservazione del potere, ma con un effetto collaterale della liberalizzazione.